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Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Produzione pro capite di rifiuti urbani (kg/ab anno)
|
433.00
|
kg/ab anno
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2005
|
ISPRA
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Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Rifiuti urbani prodotti (t*1000)
|
52842.00
|
t*1000
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2005
|
ISPRA
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|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Percentuale di raccolta differenziata (%)
|
46.80
|
%
|
2006
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Produzione pro capite di rifiuti urbani (kg/ab anno)
|
440.00
|
kg/ab anno
|
2006
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Rifiuti urbani prodotti (t*1000)
|
53401.00
|
t*1000
|
2006
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Percentuale di raccolta differenziata (%)
|
48.30
|
%
|
2007
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Produzione pro capite di rifiuti urbani (kg/ab anno)
|
451.55
|
kg/ab anno
|
2007
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Negli ecosistemi non antropizzati esiste un equilibrio ecologico naturale in cui la materia e l’energia del sistema sono prodotte, trasformate e consumate senza produzione di sostanze che non possano essere riutilizzate dall’ecosistema stesso, cioè non si producono rifiuti.
Ciò non si verifica negli ecosistemi urbani, infatti le città importano un ampio range di materiali e prodotti che vengono usati e trasformati in altri materiali ed infine sono esportati sotto forma di rifiuti, solo in parte riutilizzati. La gestione dei rifiuti urbani è senza dubbio uno degli elementi che maggiormente influenzano la qualità della vita nelle nostre città .
La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno via via crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’aumento del reddito pro capite.
I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi.
Ai giorni nostri, le novità legislative intervenute, destinate ad incidere profondamente sul sistema di gestione dei rifiuti, hanno incentivato il passaggio da un modello “tutti i rifiuti a discarica” ad una modello complesso di “prevenzione e recupero” che ricorre ad un articolato sistema tecnologico finalizzato al trattamento, al riciclaggio ed al recupero energetico. Le disposizioni approvate negli anni sono state finalizzate alla riorganizzazione dell’intero settore, in particolare stimolando i diversi operatori pubblici e privati a misurarsi con criteri di conduzione aziendale e di competitività , al fine di realizzare un sistema di gestione efficace, efficiente ed economico.
Punti cardini della nuova disciplina sono il riciclaggio, il recupero di materia prima, la riduzione dello smaltimento, la realizzazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento che tengano conto delle migliori tecnologie disponibili a costi non eccessivi.
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Rifiuti urbani prodotti (t*1000)
|
54558.00
|
t*1000
|
2007
|
ISPRA
|
|
Monza
|
Si tratta dell’inquinamento legato agli agenti fisici (rumore ed onde elettromagnetiche) e dell’inquinamento negli ambienti confinati (in particolare il radon). L’attenzione a questi temi è cresciuta di recente, a causa della presa di coscienza che l’inquinamento legato a questi fattori può avere effetti sulla salute.
Per ciò che riguarda il rumore, si tratta un indicatore ambientale e sanitario ancora sottovalutato, a causa soprattutto della soggettività della percezione uditiva. Nella vita quotidiana di una metropoli il rumore è un’esperienza comune. La principale sorgente risulta essere il traffico stradale, a questa si aggiungono i locali notturni e di ristorazione situati nei centri storici delle città , le varie attività ricreative (partite, concerti, manifestazioni), le attività artigianali e industriali. Anche se allo stato attuale non esiste alcuna evidenza che il rumore, in particolare da traffico, possa provocare danni all’apparato uditivo, il disturbo sulle popolazioni può essere lo stesso molto significativo per effetti di natura socio-psicologica (disturbo, annoyance). Un clima acustico migliore è dunque un obiettivo comune a molte realtà urbane e la valutazione dell’inquinamento acustico è infatti inserita in numerosi progetti di sintesi di qualità ambientale.
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Relazione biennale acustica (anno approvazione)
|
1999.00
|
anno
|
2009
|
Elaborazioni ISPRA su dati ARPA/APPA
|
|
Monza
|
Si tratta dell’inquinamento legato agli agenti fisici (rumore ed onde elettromagnetiche) e dell’inquinamento negli ambienti confinati (in particolare il radon). L’attenzione a questi temi è cresciuta di recente, a causa della presa di coscienza che l’inquinamento legato a questi fattori può avere effetti sulla salute.
Per ciò che riguarda il rumore, si tratta un indicatore ambientale e sanitario ancora sottovalutato, a causa soprattutto della soggettività della percezione uditiva. Nella vita quotidiana di una metropoli il rumore è un’esperienza comune. La principale sorgente risulta essere il traffico stradale, a questa si aggiungono i locali notturni e di ristorazione situati nei centri storici delle città , le varie attività ricreative (partite, concerti, manifestazioni), le attività artigianali e industriali. Anche se allo stato attuale non esiste alcuna evidenza che il rumore, in particolare da traffico, possa provocare danni all’apparato uditivo, il disturbo sulle popolazioni può essere lo stesso molto significativo per effetti di natura socio-psicologica (disturbo, annoyance). Un clima acustico migliore è dunque un obiettivo comune a molte realtà urbane e la valutazione dell’inquinamento acustico è infatti inserita in numerosi progetti di sintesi di qualità ambientale.
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Piano urbano del traffico (anno approvazione)
|
2004.00
|
anno
|
2009
|
Elaborazioni ISPRA su dati ARPA/APPA
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri sul totale dei posti letto (%)
|
39.20
|
%
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero posti letto alberghieri per km2
|
15.00
|
n°/km2
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri per 100.000 abitanti
|
414.00
|
(n°/ab)*100000
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto totali per 100.000 abitanti
|
1055.00
|
(n°/ab)*100000
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di esercizi ricettivi complementari
|
3.00
|
n°
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di alberghi
|
7.00
|
n°
|
2002
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri sul totale dei posti letto (%)
|
39.40
|
%
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero posti letto alberghieri per km2
|
15.00
|
n°/km2
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri per 100.000 abitanti
|
415.00
|
(n°/ab)*100000
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto totali per 100.000 abitanti
|
1054.00
|
(n°/ab)*100000
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di esercizi ricettivi complementari
|
3.00
|
n°
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di alberghi
|
7.00
|
n°
|
2003
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri sul totale dei posti letto (%)
|
45.70
|
%
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero posti letto alberghieri per km2
|
20.00
|
n°/km2
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri per 100.000 abitanti
|
535.00
|
(n°/ab)*100000
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto totali per 100.000 abitanti
|
1170.00
|
(n°/ab)*100000
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di esercizi ricettivi complementari
|
3.00
|
n°
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di alberghi
|
9.00
|
n°
|
2004
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri sul totale dei posti letto (%)
|
45.70
|
%
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero posti letto alberghieri per km2
|
20.00
|
n°/km2
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri per 100.000 abitanti
|
536.00
|
(n°/ab)*100000
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto totali per 100.000 abitanti
|
1173.00
|
(n°/ab)*100000
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di esercizi ricettivi complementari
|
3.00
|
n°
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di alberghi
|
9.00
|
n°
|
2005
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri sul totale dei posti letto (%)
|
58.50
|
%
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero posti letto alberghieri per km2
|
18.00
|
n°/km2
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto alberghieri per 100.000 abitanti
|
492.00
|
(n°/ab)*100000
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Posti letto totali per 100.000 abitanti
|
842.00
|
(n°/ab)*100000
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di esercizi ricettivi complementari
|
9.00
|
n°
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
|
Monza
|
Turismo
|
Numero di alberghi
|
8.00
|
n°
|
2006
|
Elaborazioni ISPRA su dati ISTAT
|
Ricerca
